I contributi presentati in L’autismo oltre lo sguardo medico mirano a problematizzare la norma da punti di vista tra loro diversi, ma accomunati da una trama comune per il perseguimento dell’emancipazione e dell’autodeterminazione nella prospettiva dei diritti, assumendo una prospettiva critica verso il modello bio-medico individuale, un approccio critico al linguaggio normativo e sociale del deficit e l’esame delle pratiche istituzionali e sociali che causano l’esclusione. Pubblicare le posizioni dei Critical Autism Studies (CAS) significa incontrare un punto di vista diverso, utile per un confronto fra letteratura italiana e internazionale, tramite una lettura che rimuove l’autismo da un dato di fatto, da una condizione scontata, da una definizione deficitaria e una categorizzazione statica. I Critical Autism Studies sfidano la normalità cognitiva e sposano un’impostazione che offre una visione positiva dell’autismo, critica la sua definizione dominante come deficit neurologico. Allo stesso tempo, però, il concetto di neurodiversità si presta ad alcuni rilievi critici non secondari: prima di tutto, la sua attribuzione data prevalentemente alle forme più lievi di autismo e alle persone definite ad alto funzionamento e, in sencondo luogo, il rischio di un imprigionamento dell’esperienza all’interno di un determinismo neurologico, a un’identità riduzionista.