Il mondo in cui viviamo è fatto di norme e in un mondo di norme: non esiste, probabilmente, un contesto o una dimensione della vita contemporanea che non ne sia collocata nel modello dalla norma e condizionata.
Questo proietta la vita, l’esperienza e le percezioni di ognuno in una rete di significati normativi dalla quale non si può prescindere, quasi fosse una condizione dalla quale non si possa uscire se non collocandoci o venendo collocati nel fuori norma. In ogni caso, tutti sono coinvolti: da chi persegue la normalità ossessivamente a chi la contrasta, da chi la invoca a chi ne è vittima, da chi la celebra a chi la critica o la nega.
Il testo Norma e normalità nei Disability Studiesentra in questa rete di significati, sottolineando l’esigenza di interrogarsi, da una prospettiva critica, sul dispositivo della norma, della dicotomia normale/anormale e sulle ricadute che queste hanno nella costruzione della disabilità e di una vasta area di categorie scolastiche che viene definita Bisogni educativi speciali.
I contributi internazionali presenti nel testo offrono interpretazioni fra loro diverse (dal modello sociale della disabilità al socio-costruzionismo, dal post-strutturalismo alla pedagogia inclusiva), ma tutte riconducibili alla prospettiva dei Disability Studies.
Si promuove, quindi, un confronto critico con il modello medico individuale come fondamento delle concettualizzazioni relative al deficit e alle disabilità; un approccio critico al linguaggio normativo e sociale del deficit; le pratiche politiche, istituzionali e sociali che causano l’esclusione; il perseguimento dell’emancipazione e dell’autodeterminazione nella prospettiva dei diritti.